Fiorente a partire dal XV secolo, la presenza ebraica a Bologna si ridusse drasticamente, nel corso della Controriforma, per l'emanazione di alcune bolle papali che portarono nel 1593 alla definitiva espulsione degli ebrei dalla città. Solo con l'emancipazione dell'età rivoluzionaria e napoleonica, nuclei ebraici fecero la loro ricomparsa nel capoluogo emiliano per restare anche nel corso della restaurazione pontificia. L'Unità d'Italia e il riconoscimento dell'uguaglianza dei diritti e della libertà di culto, posero le premesse per la fondazione, nel 1864, dell'Associazione Volontaria Israelitica e, successivamente, dell'Opera del Tempio Israelitico in Bologna, eretta in ente morale legalmente riconosciuto con R. D. del 22 ottobre 1911. Nel 1928 l'Associazione Volontaria Israelitica ottenne di trasformarsi in Università Israelitica, ai sensi della cosiddetta Legge Rattazzi sulle Università Israelitiche. Due anni dopo, l'Università si trasformò in Comunità israelitica, intesa come corpo morale che provvede "al soddisfacimento dei bisogni religiosi degli israeliti secondo la legge e le tradizioni ebraiche". Le leggi razziali del 1938 sconvolsero la vita e indebolirono fortemente l'attività della Comunità, affidata alla gestione di un commissario. Le persecuzioni nazifasciste causarono la deportazione e la morte di 84 ebrei bolognesi. Dopo la Liberazione i sopravvissuti ridettero vita alla Comunità e nel 1954 fu inaugurato il nuovo Tempio in sostituzione del precedente distrutto dal bombardamento del 22 marzo 1944.
Gli archivi oggi conservati dalla Comunità ebraica di Bologna riflettono sostanzialmente con fedeltà le vicende storico-istituzionali delle sue strutture ed articolazioni e di quelle degli organismi che l'hanno preceduta a partire dall'Associazione Volontaria Israelitica (1864-1929) e dall'Opera del Tempio Israelitico. Ad essi si affiancano nuclei di documentazione prodotta da enti e organizzazioni ebraiche come la Beneficenza Pia Cavalieri (1910-1943), la Scuola Media Israelitica (1938-1943), attivata a seguito dell'esclusione degli studenti ebrei dalle scuole pubbliche in applicazione delle leggi persecutorie antisemite del regime fascista, compresi quelli specificamente rivolti al sostegno dell'emigrazione sionista (Comitato di assistenza per gli Ebrei in Italia, 1930-1942; Comitato italiano di assistenza agli emigranti Ebrei, 1931-1938; Sottoscrizione pro-ebrei tedeschi, 1933-1936).
Interventi previsti
Riordinamento complessivo dell'archivio e inventariazione analitica.
Risultati attesi
Redazione di una inventario analitico dell'intero archivio e sua pubblicazione sul Web. Redazione di una guida a stampa agli archivi delle Comunità ebraiche dell'Emilia Romagna.
Tempi
Avviato nel 2007, l'inventario è stato ultimato nel 2008. L'intero progetto si concluderà nel 2011.