Raccomandazioni e buone pratiche
Nel caso che si debbano abbandonare locali d'archivio nell'incombere di possibili scosse sismiche oppure perché, a seguito di scosse sismiche già verificatesi, i locali sono dichiarati inagibili e si temono possibili crolli, occorre adottare le seguenti precauzioni:
• disarmare gli impianti antincendio a gas;
• chiudere l'impianto dell'acqua onde evitare possibili rotture di tubi che possano allagare i locali e danneggiare il materiale;
• se l'edificio è collocato in zone in cui è interdetto l'accesso al pubblico e che sono presidiate dalle forze dell'ordine o dalla Protezione civile (esempio zone rosse di città e paesi terremotati) chiudere anche l'impianto elettrico, compreso il sistema antintrusione;
• se l'edificio non è controllato, lasciare inserito l'impianto antintrusione.
Nel caso in cui i locali in cui è conservata documentazione archivistica sia crollato e sia stato fortemente danneggiato e la documentazione sia sepolta dalle macerie, si raccomanda di preservare il più possibile ciò che resta dalle intemperie e soprattutto dalla pioggia. E' sufficiente coprire le macerie che contengono documenti con teli di plastica o prendere accorgimenti del genere. Si ricorda che documentazione d'archivio coperta da polvere, calcinacci, mattoni può essere nella maggior parte dei casi recuperata e riordinata. Molto più difficile farlo quando le carte assorbono polvere e detriti trasformati in fanghiglia.
Terremoti del 20 e 29 maggio 2012. L'attività della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna