PEC: sab-ero@pec.cultura.gov.it   e-mail: sab-ero@cultura.gov.it  tel: 051/2910601 - 051/2910602 - 051/2910603

Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Emilia Romagna


L'archivio storico - "Miniere di Perticara"

L'estrazione dello zolfo a Perticara fu avviata nella seconda metà del XVIII secolo ad opera di una società di cui faceva parte anche la famiglia Masi, originaria del luogo. La miniera conobbe un periodo di particolare floridezza durante l'epoca napoleonica, quando il blocco continentale realizzato dagli inglesi mise fuori gioco gli zolfi siciliani e lo zolfo marchigiano - romagnolo diventò essenziale per la fabbricazione della polvere pirica in tutta l'Europa continentale.
Nel 1816 la miniera fu acquistata dal conte Giovanni Cisterni di Rimini cui seguirono, con alterne vicende di sviluppo e crisi, varie imprese fra cui la Società Anonima delle Miniere Solfuree di Romagna. Nel 1917 la miniera venne assorbita dalla Montecatini, che potenziò l'attività portandola alla massima espansione fra la fine degli anni Quaranta e gli anni Cinquanta. In quegli anni lavoravano nella miniera fino a 1600 persone e funzionavano cinque pozzi e due discenderie. Alla fine degli anni Cinquanta la Montecatini cominciò a ridurre le attività estrattive e a licenziare il personale che all'inizio degli anni Sessanta si era ridotto a poco più di 400 unità. Nell'aprile 1964 la società Montecatini chiuse definitivamente la miniera.
Nel 2005 è stato istituito il Parco museo minerario delle miniere dello zolfo delle Marche, per brevità Parco dello zolfo delle Marche gestito da un consorzio con sede a Pesaro. La competenza dell'ente Parco su Perticara non è venuta meno con il passaggio - nel 2009 - di questo territorio alla provincia di Rimini. Del Parco fa parte anche il Museo Storico Minerario “Sulphur” di Perticara istituito nel 1970 e uno dei primi significativi esempi di archeologia industriale sorti in Italia.
Il Museo conserva l'archivio storico delle "Miniere di Perticara", di proprietà dell'Associazione Pro-loco Perticara, dichiarato di notevole interesse storico ad opera della Soprintendenza archivistica per le Marche e costituito da più nuclei documentari, di cui il principale è formato dalla documentazione che è stato possibile recuperare dopo la chiusura della miniera, relativa al periodo in cui essa appartenne alla Società Montecatini. Per quanto riguarda il resto della documentazione, oltre ad un cospicuo fondo cartografico (un migliaio di mappe e disegni) si segnala la presenza di circa 1400 lettere relative alla Nuova società delle miniere solfuree di Romagna costituita nel 1843 a Bologna, e trasformatasi in compagnia per azioni nel 1855 con la denominazione di Società anonima delle miniere zolfuree di Romagna. Si tratta di un carteggio interessante in quanto correlato al fondo omonimo presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena.

Interventi programmati
Nel 2011 l'ente Parco dello zolfo delle Marche ha finanziato un intervento di riordinamento e inventariazione dei nuclei archivistici conservati presso il Museo Storico Minerario "Sulphur" di Perticara. Il lavoro è stato curato da Silvia Crociati sotto la direzione scientifica della Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna.

Risultati conseguiti:

-  Inventari informatizzati dei fondi conservati presso il Museo Storico Minerario "Sulphur" di Perticara a cura di Silvia Crociati accessibili sul portale IBC Archivi

- Descrizione dei complessi archivistici conservati presso il Museo Storico Minerario "Sulphur" di Perticara in SIUSA - Gli archivi dell'Emilia Romagna

 Museo Storico Minerario "Sulphur" di Perticara. Inventario dei fondi conservati (file PDF - 673 KB) a cura di Silvia Crociati, 2014.  

 

<Indietro



Ultimo aggiornamento: 18/06/2024